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Storia

“Il canto di un cigno può anche spegnersi così, senza acuti finali: può tacersi come si tace, dopo il lungo racconto, la voce di chi ha detto tutto e non ha più nulla da aggiungere. E per questo (ma anche perché rimane, dopo di lui, chi ne continuerà la vita) può morire in pace.”

F.M. Pacces “Aziendaria: studi e battaglie”, Torino, 1933

 

La storia della Biblioteca è strettamente legata al pensiero e all’opera di due figure molto diverse tra loro ma accomunate dalla stessa lungimiranza, ferrea volontà e tenacia instancabile nel perseguire i propri obiettivi, la signorina Marcella Novo ed il prof. Federico Maria Pacces.

Marcella Carolina Novo

Marcella Carolina Novo, figura relativamente poco conosciuta, ma di primissimo piano nell’ambiente industriale torinese per più di un trentennio, fu la prima donna in Italia a ricoprire la carica di Amministratore Delegato di una grande impresa internazionale.

Entrata all’Ambrosetti nel 1930, dopo una breve esperienza in Fiat, la signorina Novo era già dirigente quando lo spedizioniere svizzero Giovanni Züst rilevò l’azienda. Nominata amministratore delegato nel 1958, un periodo nel quale le pari opportunità non rappresentavano certamente una priorità nel mondo del lavoro, ricoprì la carica per più di trent’anni con sensibilità, competenza e dedizione.

La sua munificenza ha reso possibile l’elargizione annuale di un cospicuo numero di borse di studio a favore degli studenti SAA particolarmente meritevoli.

L’intitolazione della biblioteca, quale luogo di studio e di crescita culturale, vuole rendere omaggio alla sua lungimiranza nello sviluppo di nuove leve per l’imprenditoria piemontese.

Federico Maria Pacces

Federico Maria Pacces, intellettuale ed accademico, già fondatore nel 1946, assieme ad altri intellettuali, del Sole 24 Ore e di altre importanti riviste del panorama aziendale italiano, fu anche promotore di importanti istituzioni scientifiche e di ricerca per lo studio dell’economia d’impresa (quali ad es. l’attuale Ceris – CNR), oltre che della stessa SAA, la prima business school italiana pienamente inserita nell’ordinamento universitario.

Dotato di fervida fantasia e di notevole lungimiranza, Pacces ha lasciato un’impronta indelebile nell’istruzione manageriale a livello universitario intuendo, con almeno un decennio di anticipo rispetto agli altri, l’importanza della formazione accademica dei quadri dirigenti per lo sviluppo dell’economia italiana ed il ruolo imprescindibile del dialogo tra industria ed università.

In quest’ottica di collaborazione tra istituzioni accademiche e tessuto industriale aveva fondato nel 1957 l’allora Scuola di Amministrazione Industriale (SAI) divenuta, nel 1974, Scuola di Amministrazione Aziendale.

Nella sua prolusione per l’inaugurazione del IX anno accademico della SAI, Pacces, con la sua prosa immaginifica, recita:

“… il mercato è soltanto un campo di battaglia e le battaglie le conducono gli uomini. Il compito di preparare gli uomini, svolto fino a ieri separatamente dall’università, nella sua dottrina pur sempre togata, e dall’industria, nella sua problematica necessariamente contingente e assillante, può e deve essere svolto con ben maggiore efficienza, in comunità d’intenti, dall’associazione di entrambe queste forze.”

Fu Pacces stesso a volere, all’interno della struttura da lui fondata,  una moderna biblioteca che supportasse l’attività del corpo docente operante all’interno e garantisse agli studenti una documentazione adeguata alle loro esigenze formative. A questo fine fece acquisire le prime collezioni di letteratura aziendalistica d’oltre oceano ed i principali testi di economia aziendale presenti allora sul mercato. Questi, in aggiunta al fondo Ipsoa integrato al patrimonio della biblioteca per diretto intervento di Pacces, costituirono le basi sulle quali la biblioteca iniziò la propria attività che prosegue ormai ininterrotta da più di 40 anni.

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